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Santa Caterina Villarmosa

Pietro Andrea Grimaldi, discendente dall’omonima e antichissima famiglia genovese (1), acquista con licenza vice-regia del 1564 parte del feudo Ri­sichillia dei Platamone e con Regio privilegio del 1572 gli viene concessa la Licentia populandi.
Deceduto Pietro Andrea nel 1591, il primogenito Giulio, sposato con Eleonora Gravina, si insediò nel 1592 su Risichillia, in cui con Licentia populandi del 4 maggio 1600, e privilegio esecutoriato del 23 gennaio1604, fonda Santa Caterina.
 
In tale baronia si trovava già un Palazzetto medioevale con portale e bifora del XIII-XIV sec., forse sede di un’autorità di gestione e controllo del territorio.
Del Palazzo baronale, costruito dai Grimaldi nei primi anni del Seicento in fondo allo spiazzo che costituisce l’odierna piazza Garibaldi (2), oggi resta solo lo stemma in pietra della famiglia dei principi Grimaldi del 1626, visibile nel Municipio.
 
Pietro Andrea, figlio di Giulio, dotò la chiesa Maria SS. delle Grazie, esistente dal 1605 e dove è sepolto, di un orologio e donò un fonte battesimale, oggi conservato nella Chiesa Madre, nella cui base marmorea si legge un’iscrizione dedicatoria dei Grimaldi e si riconosce lo scudo gentilizio della famiglia.
Negli anni dell’investitura del principe Pietro Andrea, alla Chiesa Maria SS. delle Grazie si aggiunsero nel 1648 la chiesetta del SS. Crocifisso, quale cappella della masseria dei Grimaldi, e la chiesa delle Anime Sante ampliata nel 1775; quest’ultima vantava l’Adorazione dei Pastori, una scultura in marmo alabastrino della fine del sec. XVII ora nel Museo Diocesano di Caltanissetta.
Giulio Maria, successore di Pietro Andrea, conservando il titolo di principe di Santa Caterina, con atto del 17 agosto 1661 vendette a Scipione Cottone S. Catharina e i rimanenti 8 feudi di Risichillia.
Quest’ultimo, ottenuta con Reale Diploma del 1663 l’erezione in Principato con la denominazione di I principe di Villermosa, nel 1666 si insediò su Risichillia, baronia e Terra di S. Catharina. I principi Cottone restarono alla guida della città di Santa Caterina fino ai primi anni dell’Ottocento.
 
Nel 1710 iniziò la costruzione a nave unica, croce latina e grande cupola, della chiesa Madre (3), completata nel 1779 da Gaetano Cottone e aperta al pubblico nel 1784, cui donò un Ostensorio in argento. In questa chiesa inoltre è esposta, tra le altre, la pala d’altare di grande pregio artistico “La pietà” di Guastaferro del 1764-65, pittore classicista locale sostenuto da Carlo Filippo Cottone, III principe di Santa Caterina. Dalla Chiesa Madre sono stati trasferiti al Museo Diocesano di Caltanissetta i dipinti di ignoto pittore della Madonna col bambino e del San Giovanni Battista della prima metà del XVIII sec.
                                                                                                                                               Calogero Rotondo

Il 25 novembre 2022, nella chiesa Madre di Santa Caterina Villarmosa, si è svolto l'incontro di presentazione del percorso dei Principi alla comunità locale.

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Locandina dell'evento

Relazione dell'architetto Vito Pietro Giangreco: Le persistenze feudali in Chiesa Madre nella prestigiosa compresenza dei Grimaldi e dei Cottone.

Alcune immagini della conferenza e delle opere esposte del 25 novembre 2022

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