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Campofranco
Perduta la baronia di Mussomeli nel 1549, ceduta a Cesare Lanza, la famiglia Del Campo volle mettere a frutto i territori dei quattro feudi rimasti sotto il suo controllo.
In particolare Giovanni Del Campo decise di popolare il feudo Fontana di Rose e il 10 febbraio 1573 ottenne da re Filippo II di Spagna la licenza di edificare un casale e chiamarlo Campofranco. I Del Campo ressero il paese fino al 1622 quando l'ultima discendente, Eleonora, sposò don Fabrizio Lucchesi Palli.
Quest’ultimo nel 1625 ottenne da re Filippo IV il titolo di principe di Campofranco, inaugurando una nuova stagione politica durante la quale la famiglia Lucchesi Palli governò il paese fino al 1812.
Alle due famiglie feudali che nel corso di quasi tre secoli si sono succedute nel dominio di Campofranco si deve l’edificazione di numerose chiese, abbellite al loro interno da preziose opere d’arte.
La chiesa di S. Maria dell'Itria era in origine la cappella del palazzo baronale, completamente riedificato nella prima metà del XX secolo. A unica navata, vanta è un prezioso pavimento a piastrelle smaltate che riporta il blasone dei Lucchesi Palli (1836). In un ampio salone limitrofo è allestito un piccolo ma prezioso Museo di Storia locale.
Sulla stessa piazza dell’ex palazzo baronale, oggi denominato “Casa del Fanciullo”, si affaccia la Chiesa Madre (1), fondata nel 1575 da Giovanni Dei Campo e intitolata al santo onomastico. Più volte rimaneggiata e ampliata dalla seconda metà del Seicento fino al Novecento inoltrato, conserva ancora alcune testimonianze della famiglia Del Campo: nel loro blasone scolpito in pietra e posto sulla facciata (1575), su una lapide, oggi inserita su una parete dell'ala destra del transetto (1580), mentre l'acquasantiera con lo stemma della famiglia (1575), un tempo collocata al suo interno, oggi si può ammirare nel Museo di Storia locale. Ai Lucchesi Palli, principi di Campofranco dal XVII secolo, si deve probabilmente la donazione della Decollazione di San Giovanni Battista, pregevole dipinto attribuito a Pietro D’Asaro detto il Monocolo di Racalmuto.
Altra chiesa importante per la comunità locale è quella di S. Francesco, popolarmente detta di S. Calogero. Fondata da Francesco Del Campo nel 1573, custodisce al suo interno la preziosa tela seicentesca raffigurante l’Andata al Calvario (2), probabile dono dei principi Lucchesi Palli. Un particolare interesse storico riveste il bastone in argento della statua di S. Calogero (3) che riporta incisa un'iscrizione che lo identifica, attraverso i loro stemmi, come dono devozionale di Antonio Lucchesi Palli e della moglie Francesca Pignatelli.
Lo staff del Museo Diocesano
la chiesa Madre - San Giovanni Evangelista
il bastone argenteo - San Giovanni
particolare del pavimento della chiesa S. Maria dell'Itria
il museo di storia locale
la casa del Fanciullo
Andata al Calvario, presso la chiesa di S. Francesco
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